Tutte le persone sono esposte quotidianamente a una certa dose di radiazioni ultraviolette (UV), in gran parte derivanti dal Sole, ma anche da fonti artificiali in campo industriale, commerciale o nel tempo libero. Le radiazioni UV coprono quella porzione dello spettro elettromagnetico con una lunghezza d'onda compresa tra 100 e 400 nanometri (nm).
I raggi ultravioletti costituiscono una parte, non visibile, dei raggi solari che raggiungono la terra attraversando l'atmosfera. Si tratta di radiazioni solari più piccole e più rapide, rispetto alla luce visibile colorata. Quest'ultima ha una "lunghezza d'onda" che varia da 400 a 700 nanometri, e ad ogni lunghezza d'onda, in questo intervallo, corrisponde uno dei colori dell'arcobaleno. I raggi ultravioletti costituiscono meno del 5 per cento della radiazione solare.
Le radiazioni solari ultraviolette sono divise in tre classi:
- i raggi A (UVA), di lunghezza d'onda 320-400 nanometri;
- i raggi B (UVB, di 280-320 nanometri), che sono le radiazioni più potenti, le quali aumentano durante l'estate e sono la più diretta causa delle scottature;
- i raggi C (UVC, di lunghezza d'onda inferiore a 280 nanometri), i più forti e pericolosi.
Gran parte dei raggi B e dei raggi C sono assorbiti dallo strato di ozono dell'atmosfera, prima di raggiungere la superficie della terra. Le radiazioni che raggiungono la terra sono poi assorbite in gran parte dai comuni vetri delle finestre, dalle impurità presenti nell'aria, come la polvere, l'acqua o il fumo, o sono filtrati dai tessuti che indossiamo.
Una piccola quantità di luce del sole è essenziale per una buona salute: la vitamina D è infatti prodotta con l'aiuto della luce del sole e molti microrganismi potenzialmente pericolosi sono uccisi proprio dai raggi del sole. Proprio per questo, i raggi ultravioletti sono normalmente usati per sterilizzare stanze operatorie, strumenti chirurgici o medicinali.
Prevenzione
•Limitare il più possibile l'esposizione alla luce solare nelle ore più calde, tra le 10 e le 14.
•Stare all'ombra nelle ore più calde, ricordando che alberi, ombrelli e tettoie non proteggono completamente dalla luce solare.
•Indossare vestiti protettivi: un cappello a falda larga protegge adeguatamente occhi, orecchie, faccia e retro del collo; gli occhiali da sole ad alta protezione riducono enormemente i rischi per gli occhi; abiti aderenti e coprenti offrono un'ulteriore protezione dalla luce solare.
•Usare creme solari protettive (almeno +15), applicandole nuovamente ogni due ore oppure dopo aver lavorato, nuotato, fatto attività fisica all'aperto. Ricordare che le creme solari non servono per stare di più al Sole, ma per proteggersi quando l'esposizione è inevitabile.
•Evitare l'uso di lampade o lettini abbronzanti, soprattutto prima dei 18 anni.
•Tenere conto dell'indice UV, scala internazionale che correla il livello di radiazione UV con il grado di rischio: quando l'indice è superiore a 3, occorre mettere in atto le misure preventive.
Proteggere in particolar modo i bambini, perché sono più a rischio degli adulti: uno degli elementi chiave in proposito è l'educazione sanitaria a scuola.