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Zanzibar, il profumo delle spezie

ZanzibarZanzibar, conosciuta come l'isola delle spezie, è uno dei gioielli più preziosi dell'Oceano Indiano: ricca di spiagge bianche orlate da alte palme da cocco e bagnate da mare cristallino sede di una spettacolare barriera corallina, ricca di foreste e di giardini, ricca di siti archeologici, è una meta molto ambita...

Scegliere un viaggio a Zanzibar equivale a scoprire un vero e proprio concentrato di bellezze in un'atmosfera davvero genuina. Qui il turista ha l'opportunità di scegliere fra più tipologie di Hotel, ideali per le esigenze di ogni tipo di clientela. Alla fine di un viaggio a Zanzibar chiunque si sente diverso, più ricco per aver potuto ascoltare ciò che l'Africa ha da dire e per le visioni primitive e vere che offre.

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Perché scegliere un viaggio a Zanzibar? Perché oltre ai grandi piaceri, la vita è fatta anche di piccole cose spesso indimenticabili. Una vacanza a Zanzibar ti insegnerà che la felicità sta proprio nella semplicità. E' fondamentale che ogni turista che sceglie un viaggio a Zanzibar conosca almeno a grandi linee il clima che lo caratterizza.

I monsoni soffiano da novembre a febbraio da nordest, e da aprile a settembre da sudovest, condizionando il clima di Zanzibar e portando piogge all'inizio di ogni stagione. Il periodo delle piogge più forti non è il migliore per visitare Zanzibar e va dalla fine di aprile fino all'inizio di giugno. Ci sono le piccole piogge di novembre, che si manifestano in forma di brevi acquazzoni. La stagione più calda comprende i mesi di gennaio e febbraio, anche se solitamente la brezza marina rende Zanzibar una località dal caldo facilmente sopportabile. Di giorno la temperatura oscilla tra i 26 e i 28 gradi C.

Per chi sceglie un viaggio a Zanzibar è importante conoscere quali sono le date delle ricorrenze popolari fondamentali. Il 12 gennaio, giorno della rivoluzione di Zanzibar, merita assistere alla regata di ngalawa che parte di fronte al People's Palace. Il 5 febbraio è il giorno della commemorazione della fondazione del CCM (il partito di governo). Il 7 luglio e l'8 agosto vi è la festa degli agricoltori. Il 9 dicembre è festeggiata l'indipendenza del Tanganika. Vi sono poi le festività islamiche quali il Capodanno, la fine del Ramadan e dell'Egira e la nascita del Profeta. Queste festività seguono il calendario lunare musulmano e avvengono ogni anno 10 o 11 giorni prima a seconda che l'anno sia bisestile o no. Il turista in vacanza a Zanzibar il 23 luglio non può perdersi il Mwaka Kongwa, il capodanno swahili di Makunduchi.

I turisti, come per l'alloggio, non troveranno problemi per il mangiare; il viaggiatore indipendente si dovrà però adattare man mano che esce dagli ambienti cittadini. Vi sono molti ristoranti di buona qualità che offrono sia piatti locali che internazionali. A Zanzibar è possibile degustare specialità arabe, indiane, cinesi e swahili. Il piatto tradizionale dell'isola è il cosiddetto "Ugali Wa Muhogo", una polenta realizzata con farina di cassava, cotta insieme al riso. E' quasi sempre accompagnata da carne o da pesce, entrambi cotti in una salsa a base di curry oppure di latte di cocco.

Un'altra specialità da non dimenticare di assaggiare è la "Pitta", un pane arabo farcito da carne e salse piccanti, puré di melanzane, latte di cocco e caffè aromatizzato. La cucina coloniale ha usato anche la frutta locale per preparare alcuni piatti come, ad esempio, gli stufati di papaya, molto saporiti e nutrienti. Un altro piatto locale è il "Wali wa nazi", del riso bollito nel latte di cocco. Vi è anche il frutto dell'albero del pane chiamato "Mashelisheli Ia nazi", cotto anch'esso nel latte di cocco oppure fritto. Gli spiedini di carne chiamati "Mishaki Ua Niama" vengono cotti al momento negli stretti vicoli del centro su vacillanti barbecue. Tra i contorni, una specialità da non perdere è la "Mchica", una varietà di spinaci dal forte sapore. Troviamo poi le banane verdi, cotte nel latte e polpa di cocco, chiamate "Ndizi Mbichi", dal sapore veramente particolare. Il pane locale è chiamato "Mkate" ed è molto buono. A Zanzibar si trovano anche le classiche "Chapati", delle piccole focacce di origine indiana.

Tra i dolci sono da provare i "Tambi", realizzati a base di zucchero; le "Ndizi Mbivu", banane dolci cotte con polpa di cocco e zucchero; i "Visheti", preparati con farina, zucchero ed olio di cocco; i "Vipopoo", delle simpatiche palline di farina e zucchero. Sull'isola sono presenti moltissime qualità di frutta, tutte a buon mercato. Tra le più saporite citiamo meloni, ananas, arance, papaye, 24 differenti tipi di manghi, 26 differenti tipi di banane (da provare quelle con la buccia rossa, acquistabili al mercato), passion fruits, bunghi (un dolcissimo frutto locale), mangostini, uva, mandarini molto saporiti. Vi sono poi i lychees, un frutto buonissimo, trasparente, i durian, le ciliege tropicali, i lime, i limoni, gli avogadi, le prugne indiane, i melograni, le mandorle indiane, gli star fruits, chiamati "carambol", le star apple, gli aspri frutti del tamarindo, le mele malesi, i frutti dell'albero del pane, mangiabili cotti. Un discorso a parte meritano i cocchi, abbondantissimi, dal basso costo, nutrienti e dissetanti.

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